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Mio marito scappa di casa


di cris35
16.06.2012    |    52.492    |    0 9.7
"I pantaloni del pigiama iniziano a scendere, la testa di Matteo segue il movimento, so sofferma sul mio seno, lo guarda, sembra un bambino, ha..."
Ho avuto un solo uomo nella mia vita, ci siamo fidanzati che avevo 15 anni e lui 16, dopo una vita assieme, due figli, un agriturismo ben avviato, lui ha deciso di lasciarmi per una troia ventenne bionda!!! Io, Linda, adesso mi ritrovo a 45 anni a dover sconvolgere la mia vita, ricominciare tutto dall’inizio, a ritrovare la fiducia nel mondo, questo mondo che mi ha tradita, che mi ha lasciata un vuoto enorme dentro, che non mi da pace, sono sola, i miei genitori non ci sono più, i miei figli hanno vent’anni e stanno pensando al loro futuro, sono disperata….
Comunque nelle disgrazie qualcosa di buono si trova sempre, io ho ri-trovato mio fratello, più grande di me di due anni, con il quale non abbiamo sto granchè di rapporto, anzi, sono anni che non ci parliamo, lui non ha mai sofferto quello che era mio marito, fatto sta che l’altra sera mi chiama
“pronto Linda? Ciao, sono Matteo, come stai?” sento dall’altra parte del telefono
“ciao Matteo, le cose non vanno benissimo, ma dimmi, hai bisogno di qualcosa?” faccio io
“no, volevo sapere come stavi, ho sentito che….”
“ah, girano in fretta le voci”
“senti, so che tra noi c’è qualche divergenza di opinioni, ma vorrei passare a trovarti, di devo spiegare un paio di cose, sempre che tu abbia voglia”
“guarda Matteo, in questo momento vorrei fuggire dall’altra parte del mondo e dimenticare tutto e tutti”
“capisco…dai apri, che sono qui sotto”
“cazzo…”
Apro il cancello dell’agriturismo, visto che il porco se n’è andato, è rimasto tutto a me, un casolare in mezzo al verde nel cuore della Riviera del Brenta, in questi giorni siamo chiusi per ristrutturazione in previsione della stagione estiva, quindi sono sola…
Matteo entra con la sua Ritmo, con tutti i soldi che guadagna mi chiedo sempre perché se ne vada in giro con quel ferro vecchio, scende e mi guarda serio, io sono sul punto di esplodere, stiamo uno di fronte all’altra, in silenzio, immobili, attimi interminabili, poi in un attimo ci abbracciamo, trent’anni di silenzi e incomprensioni sono lontani anni luce da noi, siamo ritornati ragazzini, per un attimo, il mondo attorno è la nostra infanzia, la nostra casa, i nostri giochi di bambini.
Poi la cruda realtà ritorna prepotente tra di noi, non c’è feeling, non c’è voglia di esporsi, non c’è l’affetto che ci vorrebbe, ci sono due “estranei” che si guardano, trent’anni non passano in un secondo, sono tanti i vuoti da colmare, sono tante le cose da dire… Matteo mi chiede di entrare, è impaziente, lo sento nervoso, ci accomodiamo dentro e ci sediamo, di fronte, lui con lo sguardo basso cerca di dire qualche frase di senso compiuto, evidentemente ha troppi pensieri nella testa, cerco di capire cosa voglia dirmi, non appena riesce a sbloccarsi diventa un fiume in piena, inizia a raccontarmi dal periodo dell’adolescenza, mi racconta di come il mio ormai ex marito fosse poco serio, di come ha cercato di mettermi in guardia, do come non l’ho ascoltato, del senso di impotenza che aveva, del senso di colpa che ha per non aver fatto niente per proteggermi, mi racconta episodi, aneddoti, mi racconta della sua vita, di questi trent’anni, due ore senza fare una pausa, sono sconvolta, non ho mai visto Matteo così, non credo che in trent’anni abbiamo parlato in totale per due ore, adesso mi sento meno sola, ho un momento di tranquillità, sentirlo parlare mi sta facendo bene, la tensione sta calando tra di noi, anche lui è più rilassato, dopo aver ripreso fiato mi chiede come sto, se ho voglia di parlare di quello che mi è successo, mi dice che è stata mia figlia Anna a chiamarlo e a raccontargli la storia, solo che non ho voglia di parlare, non adesso, sono stanca, dopo una settimana d’inferno ho sonno, ho voglia di dormire, cerco di congedarmi, lui insiste, vista l’ora gli chiedo se vuole fermarsi per la notte, che l’indomani mattina mi sarei “confessata”…
Matteo accetta l’invito e anche se non ha niente per la notte, sa che non si deve preoccupare, non ho ancora buttato via tutto del mio ex marito, e fisicamente si assomigliano anche…
Lo faccio accomodare nell’unica stanza pronta, io mi rintano nella mia, due porte più in la, la cucina a dividerci, ci salutiamo con la buonanotte, spero tanto di dormire, ho due occhiaie che fanno spavento, sono da rottamare, mi sento invecchiata di colpo, altro che 45 anni, me ne sento almeno il doppio!!!
Accendo la luce sul comodino, guardo l’ora, le 3.45, un rumore mi ha svegliata, stavo dormendo di gusto, mi alzo, metto la testa fuori dalla camera e vedo la luce della cucina accesa, mi avvicino e vedo Matteo in mutande che sta bevendo, faccio un sospiro di sollievo, entro e mi avvicino, gli arrivo alle spalle, e lo abbraccio da dietro, lui si irrigidisce, non se l’aspettava, evidentemente non mi ha sentita arrivare, l’acqua gli cade addosso andando a bagnare gli slip, sorrido chiedendogli scusa, sempre abbracciata da dietro, lo sento tonico, nonostante io indossi un pigiamone antistupro, avverto il calore del suo corpo, oltre all’acqua che gli sta colando lungo il torace, ma sta bagnando le maniche del pigiama, mi scosto, lui si gira, l’occhio mi cade li, gli slip bagnati fanno trasparire la sostanza che è celato li sotto, un pensiero fugace mi balena nella mente e subito se ne scappa via, un fremito mi prende la pancia e mi crea disagio, non posso permettermi una cosa del genere, non esiste che possa anche solo pensare a mio fratello in questo senso, non è nell’ordine naturale delle cose, è una mostruosità, mi devo riprendere subito!!!
Alzo subito lo sguardo e lo vedo rosso in viso, come se lo avessi beccato con le mani nella marmellata
“scusa Linda, avevo sete, ho parlato tanto stasera e avevo la gola secca, mi sono permesso di venire qui…”
“non devi scusarti Matteo, anzi, hai fatto benissimo, ho solo sentito un rumore e sono venuta a controllare, casa mia è casa tua, anche se vedo che ti sei già messo a tuo agio!”
“soffro un po’ il caldo, scusami, vado a vestirmi”
“non è che non ho mai visto un uomo in mutande sai? E poi sei mio fratello, non fare il timidone, ti avessi mai visto nudo poi….” E dicendogli questo mi si apre un sorriso che non credevo di avere più
“E’ passato qualche anno Linda, l’ultima volta che mi hai visto nudo avevo 10 anni, adesso è un po’ diverso!!!” mi fa lui sempre più rosso in viso
“che fai? Ti vergogni di me? Della tua sorellina?”
Lo sguardo mi ricade giù, vedo che la situazione è cambiata, gli slip bagnati che prima erano a riposo, adesso sono tirati dal gonfiore del suo membro che sotto sta spingendo, la lingua fa capolino sulle mie labbra, un moto di voglia traspare dal movimento che fanno, stringo le mani, guardo Matteo che è diventato rosso fuoco, mi avvicino a lui e lo abbraccio, mi appoggio a lui, sento tutta la rigidità del suo corpo, sento anche l’altra rigidità dentro agli slip, appoggiata al mio ventre, sento che spinge verso di me, implorante di libertà, sento il suo respiro agitato, sento le sue mani che mi cingono i fianchi, sento una strana sensazione, ho l’impressione che l’ora tarda mi farà fare qualche sciocchezza, spero di non pentirmene…
Le mani di Matteo mi prendono la maglia del pigiama e la sollevano, mi scopre senza reggiseno, due tettine ancora sode fanno la loro apparizione, la pancia piatta, appena segnata nel basso ventre dalla cicatrice dell’ultimo cesareo fatto vent’anni prima, il contatto dei nostri corpi mi agita, non riesco a staccarmi, una calamita mi trattiene verso di lui, le sue mani si spostano sul mio sedere, mi accarezzano, è un po’ ruvido nei movimenti, poverino, deve avere poca esperienza, non l’ho mai visto con una ragazza in effetti….
I pantaloni del pigiama iniziano a scendere, la testa di Matteo segue il movimento, so sofferma sul mio seno, lo guarda, sembra un bambino, ha l’espressione di chi è alle giostre la prima volta, mi fa tenerezza, poi scende giù, lo aiuto a sfilarmi il pigiama, alzando la gamba la apro quel tanto che basta per fargli vedere la mia signorina li sotto, un po’ trascurata ultimamente, ma sempre in piena forma mi accorgo, l’eccitazione della situazione e un paio d’ore di sonno mi hanno dato nuovo vigore, mi hanno riportato alla realtà dei miei 45 anni, non sono poi così da buttare se riesco ad eccitare mio fratello…
Vedo che Matteo non sa che fare, è li estasiato ad ammirare, brutalmente gliela sbatto in faccia, vediamo se si sveglia, adoro farmela leccare, ho una vera predilezione per questo, Matteo finalmente capisce e mi scosta il perizoma, la sua lingua si fa strada dentro di me, non è male, manca un po’ di nervo ma mi sta dando piacere, lo aiuto con le mani, le tengo sulla sua testa e gli detto il ritmo dei movimenti, mi godo quell’attimo, ma sono scomoda, ho voglia di distendermi, lo trascino a forza in camera sua, lo distendo sul letto e mi ci butto sopra, lo sento sempre in tiro, però adesso ho voglia di baciarlo, lo cerco, la sua bocca è li che mi aspetta, la sua lingua gira vorticosamente con la mia, scopro una passione sopita da tempo, una passione che avevo quando ero adolescente, mi sento di nuovo ragazzina, con il vantaggio di essere una quarantenne consapevole dei propri desideri e di come esaudirli!!! Dopo un bacio interminabile decido che è il mio momento, mi sfilo da lui e scendo verso giù, gli slip ci mettono un secondo a sparire, il suo membro non è grande, ma è duro e non accenna a scendere, lo guardo, lo sento impaziente, lo tengo in mano e piano piano inizio a masturbarlo, lo sento pulsare di piacere, sento che il suo cazzo diventa ancora più duro al tocco delle mie mani, ne ho voglia, lo bacio sul glande, lo bacio per la lunghezza dell’asta, gli bacio i testicoli, lo sento fremere, si inarca tutto dal piacere, lo stuzzico un po’ con le dita, lo accarezzo, lo faccio impazzire, spero che resista un altro po’…
Sento le sue mani sulla mia testa, mi tira su e mi bacia, mi distende al suo posto, ha voglia di me, è impaziente, io sono eccitata, è in ginocchio davanti a me, io a gambe aperte mi masturbo, vedo il fuoco nei suoi occhi, lo sto eccitando da morire, le mie dita aprono bene la passerina, gliela faccio vedere bene, gli faccio vedere come entrano bene due dita, come mi tocco il clitoride, come gemo al pensiero che tra un attimo sarà lui a farmi godere, gli prendo il cazzo, lo avvicino a me, lui si distende sopra e guidato dalla mia mano entra in me, sono bagnatissima, è una sensazione stranissima ma così naturale, sembra che sia l’ennesima volta che facciamo l’amore, ma è la nostra prima volta, è intensa, è speciale, è indescrivibile, sento il suo muoversi dentro, sento i suoi colpi di bacino, sento il suo respiro affannoso nelle mie orecchie, sento il suo cuore battere forte sul mio petto, ci lasciamo trasportare dal piacere della carne, sto bene, con le mani lo tiro verso di me per il sedere, i suoi colpi si fanno possenti, sta per venire, sento aumentare il ritmo, io non sono ancora pronta per ricominciare, lui mi viene dentro tutta la voglia che ha, tanta voglia sento, io non sono venuta, ma sto bene, mi è piaciuto, mi è piaciuta la voglia che mio fratello ha di me, mi è piaciuto il fatto che non sono morta dentro, che sono pronta a ricominciare, spero di buttarmi alle spalle questa brutta storia il prima possibile, intanto mi godo questo momento, domani ne riparleremo, buonanotte…..
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